Scritto da Moneta@Proprietà
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Mercoledì 13 Settembre 2017 08:01 |
IL MANIFESTO DELLA MONETA BENE COMUNE.
Moneta@Proprietà pubblica il manifesto della moneta come bene comune.
Un grazie particolare va a Nicolò Giuseppe Bellia e a Giacinto Auriti, per le loro rivoluzionarie idee sulla moneta.
MONETA BENE COMUNE
Il Manifesto
1. Premessa di principio generale: destinazione universale dei beni comuni
I beni comuni sono beni funzionali alla realizzazione dei diritti fondamentali dell'essere umano e al suo libero sviluppo in simbiosi con i suoi simili e con l'intero ecosistema. L'accesso all'uso libero e rispettoso dei beni comuni è diritto e dovere universale dell'umanità.
2. Moneta bene comune
La moneta fa parte dei beni comuni dell'umanità. È il bene artificiale indispensabile per gli scambi efficienti di altri beni all'interno di comunità organizzate in modo complesso. Ciascuna comunità, intesa come articolazione autodeterminata di persone fisiche libere e degne, ha pieno diritto all’autodeterminazione monetaria quale prima condizione per l'accesso ai propri diritti fondamentali e alla totalità dei beni comuni.
La moneta bene comune, sottoposta a un pieno controllo democratico all'interno di ciascuna comunità, incarnerà la reciprocità che dovrebbe regolare i rapporti monetari fra comunità diverse.
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Scritto da Domenico D'Amico
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Mercoledì 05 Marzo 2014 21:07 |
GLI INTERESSI E L'ESTRAZIONE DI VALORE
Proviamo con questa breve riflessione a sottolineare qualcosa che, pur essendo sotto gli occhi di tutti, viene puntualmente (volutamente?) ignorato, o per meglio dire malcelato.
Il facile calcolo che faremo è relativo alla spesa in interessi sul debito pubblico rapportata alla spesa totale dello Stato italiano; la percentuale riportata rappresenta il rapporto tra spesa per interessi e spesa totale dello Stato Italiano.
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Scritto da Domenico D'Amico
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Giovedì 21 Marzo 2013 12:19 |
PERCHE’ HANNO COMINCIATO CON LA MONETA UNICA PER FARE L’EUROPA?Perché CHI DECIDE ha cominciato con la moneta unica, per arrivare all’Unione Europea? Si discute molto del fatto che in Europa non ci siano politiche comuni di tipo fiscale, previdenziale, culturale, del lavoro etc. E tutto questo a 11 anni dall’avvio della moneta comune, peraltro già progettata da inizio anni ’90. Perché quindi cominciare dalla moneta e perseverare per più di due lustri nell’evitare ogni parvenza di politica comunitaria di altro tipo? E perché lasciare che proprio la moneta comune ci trascinasse tutti in un abisso ampiamente prevedibile? (tutti gli studi ortodossi di economia, a cominciare da quello sulle aree valutarie ottimali del premio Nobel per l’economia Robert Mundell per finire alle teorie di Roberto Frenkel, dicevano esattamente cosa sarebbe successo).
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Scritto da Domenico D'Amico
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Mercoledì 27 Marzo 2013 08:42 |
INDAGINE SU UNA GARANZIA
OVVIO? DA VERIFICARE
Si è detto più volte: nel mondo dell’informazione globale e diffusa, il paradosso è che l’indagine dell’ovvio sia trascurata e che quindi vengano prese come verità assolute cose che invece sono false ma che in apparenza appaiono come certezze su cui basare poi tutta una serie di ragionamenti. Diceva J.K. Galbraith che, per quanto riguarda la moneta, la complessità è usata per mascherare la verità, non certo per svelarla. È una verità importante quella sulla moneta, ed è importantissimo svelare ciò rimane celato.
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Lo studio del Fondo Monetario Internazionale |
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Scritto da Domenico D'Amico
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Mercoledì 31 Ottobre 2012 09:01 |
PREMESSA
Nell'agosto del 2012 è uscito dagli uffici del FMI una ricerca che ha ri-analizzato lo studio di Irving Fisher (Università di Yale) e di Henry Simons (Università di Chicago) degli anni ’30, che all'epoca si propose come possibile soluzione alla Grande Depressione e che fu chiamato "The Chicago Plan"; tale ricerca è opera di Jaromir Benes e di Michael Kumhof, due ricercatori del Fondo Monetario Internazionale.
La ricerca ha avuto vasta eco sui quotidiani inglesi e americani e ha cominciato a girare anche qui in Italia. Molti dei punti raccolti nel lavoro di B&K si avvicinano alle nostre istanze, e determinano l’apertura di un dibattito che finora, a certi livelli, sembrava off-limits.
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