SUI C/C GRATIS - APPROFONDIMENTOdi Domenico D'AmicoLe banche dicono di subire, per questa storia del c/c gratis, un danno da 1 mld €, considerando questi numeri:
Ad essere interessate da questa novità sono alcune centinaia di migliaia di persone. Solo l'Inps ha infatti spedito a gennaio 450 mila lettere ai suoi pensionati coinvolti dal cambiamento, per avvertirli di ciò che stava per entrare in vigore. E l'istituto nazionale è il maggiore ente di previdenza italiano, ma non è l'unico. Sono 850 mila i pensionati non bancarizzati del nostro paese. Altri 9 milioni di persone ricevono l'accredito sul conto corrente bancario, 2 milioni sul Banco Posta e 4,7 milioni sul libretto postale.Fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... OMIA&ssez=Innanzitutto quegli 850mila personati, che finora andavano a ritirare in contanti la pensione e che ora la verseranno in un c/c: facendo un rapido conto (850mila nuovi c/c da circa 10mila euro ciascuno)
vorrà dire avere nei bilanci bancari fino a 8,5 mld di euro (movimentati) in più ogni anno.Un bel regalo, no? E' come ricevere un prestito a basso tasso d'interesse, visto il rendimento dei c/c, sul quale operare una leva non da poco.
Come dicevo sopra il danno maggiore sarà per Poste spa ---> 2 mln di correntisti e 4,7 con libretto postale
(e potrebbe succedere che molti di questi, visto che il c/c bancario sarà gratuito, lascino poste spa per andare in banca...)
Sui 9 milioni di pensionati:
- togliamo gli 850mila nuovi entranti, e quelli che, pensionati al di sotto dei 1000 euro, pur non costretti dalla legge, apriranno un c/c bancario aproffittando della sua gratuità;
- diciamo che alcuni altri usano il c/c anche per altri motivi, e quindi pagano comunque le commissioni;
- diciamo che alcuni usano c/c online o di banche straniere;
e ipotizziamo quindi un "danno" in termini di c/c gratuiti attorno ai 6 mln (di persone/conti correnti).
(dato più che realistico, considerando anche i dati istat -
http://www.istat.it/it/archivio/48729 - : le tabelle indicano in circa 15 mln le persone con pensione da 0 a 1500 euro mensili: tolti i 2mln +4,7mln delle poste e gli 850 mila non bancarizzati, si scende a 7,5 mln di persone, dalle quali togliamo le varie eccezioni di cui sopra)
Il mancato introito (considerando l'ENORME costo dei c/c italiani di circa 100 euro l'anno, unico caso in Europa rispetto a costi prossimi allo zero in altri paesi) è di circa 600mln di euro; tolti almeno 400 mln di imposte e tasse, si arriva alla cifra di 200 mln di euro per TUTTO IL SETTORE BANCARIO ITALIANO.
200 mln di € (esagerando) di mancati guadagni a fronte di almeno 8,5 mld di nuova liquidità disponibile.
Guadagni, beninteso, calcolati su costi di tenuta dei c/c che sono totalmente fuori mercato, in Europa.
Ricordo che più di 10 anni fa, in trasferta in Finlandia, aprii un c/c con poche migliaia di marchi finlandesi (l'equivalente di 500-1000 euro) e che dopo qualche mese, quando lo chiusi, non solo non pagai, ma pagarono a me degli interessi.
Questo non per dire che i banchieri finlandesi siano buoni, o che in Finlandia non ci sia il problema della moneta debito... ma per far capire quale sia un parametro realistico di valutazione di questa vicenda e soprattutto per sottolineare che questa questione è un teatrino: siamo di fronte al "bullo" del paese che fa la voce grossa, al padrone che vuole far credere che sta facendo sacrifici, mentre è vero l'esatto contrario.
In Italia anche le vicende legate al mondo bancario e alla moneta-debito hanno delle sfaccettature tutte particolari e bizantine.
Ovvio che nessun quotidiano nazionale ha approfondito in maniera adeguata la vicenda, e tutti hanno spacciato per verità le veline distribuite dall'ABI, i cui vertici si sono dimessi in massa (ma solo per dimostrazione, poi tutti torneranno sulle loro calde sedie) per protestare e apparire vittime di una presunta azione governativa contro il mondo bancario.
Da "L'arte della guerra" di Sun Tzu:...
-
Per essere certo di conquistare la zona dove hai impegnato battaglia, attacca un punto che il nemico
non difende. Per essere certo di tenere ciò che difendi, attestati dove il nemico non può attaccare...
-
L’attacco migliore è quello che non fa capire dove difendersi. La difesa migliore è quella che non fa
capire dove attaccare....
-
Se invece voglio evitare di ingaggiare battaglia, inganno il nemico con fattori di diversione. Così non
muoverà contro di me, neppure se gli indicassi la strada disegnata sul terreno.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano