Il MANIFESTO DELLA MONETA COME BENE COMUNE
Prima bozza.
Il richiamo al potente concetto di bene comune è presente in tante lotte: quelle per l'acqua pubblica, per la tutela dell'ambiente, per una sanità accessibile a tutti, come l'istruzione e la cultura. E tante altre ancora.
La battaglia civile da combattere su questo terreno riguarda il bene che tutti i beni sussume in sé: la moneta, affinché sia considerato IL bene comune per eccellenza.
Un bene di cui ognuno abbia la proprietà (e la responsabilità) e che da tutti (a cominciare dalle istituzioni) sia considerato, percepito, vissuto come bene comune supremo, oggetto della massima cura e attenzione; una moneta libera dal debito, il cui valore indotto sia di proprietà dei legittimi proprietari: i cittadini, la comunità creatrice del valore stesso.
Da sola questa idea è in grado di scompaginare ogni tipo di ragionamento economico, politico e sociale dello status quo.
La potenza del mezzo monetario è ben conosciuta dal sistema bancario e da molte élite politiche e burocratiche.
Ed è usato perché certi rapporti di potere rimangano intatti, con la moltitudine lasciata ad arrancare inconsapevole
È un disegno che può essere cancellato
Lo strumento monetario, come ogni strumento, può avere una molteplicità di possibili usi e finalità.
Esso può anche essere finalizzato al proprio accrescimento, come fosse un virus, accrescendo al contempo
il peso del potere di chi lo controlla con la sua creazione e gestione.
Questa è la natura da cui è caratterizzato in questo momento lo strumento monetario:
per logica conseguenza si caratterizza allo stesso modo anche il funzionamento della moneta.
Tutto ciò può essere cambiato.
È necessaria conoscenza, volontà, coscienza, capacità di immaginare sviluppi diversi dall'ordinario.
Cominciando dal cambiare la natura del mezzo monetario stesso:
da virus, a bene comune.
Tutto ciò va costruito.
È arrivato il tempo di cominciare.
Prima versione. 1.0
8 settembre 2013