In questo thread si discute sulle motivazioni per l'emissione del reddito monetario di esistenza.
Di seguito fornisco alcune proposizioni in merito.
1) Chi crea il valore monetario all'atto dell'emissione della moneta è la somma degli individui viventi che accettano moneta per convenzione e tale creazione avviene senza costo e senza produrre, vendere o possedere merci. Perciò la proprietà del valore della moneta all'atto dell'emissione è soltanto degli individui e va dato un minimo di moneta uguale per tutti a ogni individuo proprio in virtù della pura convenzione monetaria.
L'unica merce che viene venduta è il supporto monetario su cui viene veicolato il contratto monetario: quest'ultimo non ha come oggetto la merce “supporto monetario”, ma se stesso, ovvero la dichiarazione del valore nominale della moneta.
Il reddito monetario di esistenza è definito “reddito monetario” proprio perché è dato senza il corrispettivo della merce “prestazione lavorativa”. Se fosse dato in corrispettivo della prestazione lavorativa si chiamerebbe “salario”.
2) L'alternativa è quello che c'è tuttora: la vita solo in prestito, perché non ci può essere moneta senza debito col sistema bancario e ogni azione dell'individuo anche solo col fine della pura sopravvivenza risulta quindi emessa solo prestando, alla pari della moneta. E' come dover pagare una multa per poter sopravvivere, per l'intero valore nominale dell'esistenza e con la tangente degli interessi.
3) L'alternativa è quello che c'è tuttora: garantendo esclusivamente alle società con licenza bancaria la proprietà del valore della moneta all'atto dell'emissione, si dà a entità fittizie prive di contenuto umano maggiore dignità rispetto alle persone fisiche e si attua un vero esproprio monetario. Questo è l'anti-umanesimo tipico di ogni organizzazione sociale costituita appositamente a immagine, somiglianza e paravento di pochi privilegiati.
4) Attualmente, se esiste, è sempre un costo reale pagato in anticipo attraverso il prelievo fiscale dal sistema economico produttore/venditore di merci, mentre il simbolo monetario per effettuare tale pagamento è emesso all'origine solo in prestito al valore nominale e caricato di interessi.
E' paradossale garantire già ora un reddito monetario come costo già pagato dalla collettività e rifiutare un reddito monetario senza alcun costo per la collettività. Questa assurdità esiste ed è rappresentata dagli ammortizzatori sociali quali pensione, cassa integrazione, sussidio di disoccupazione, assegno familiare, ecc., tutti costosi ed erogati senza il corrispettivo della prestazione lavorativa.
La logica perciò grida vendetta, e sapendo anche che gli stessi ammortizzatori sono emessi all'origine prestando e caricati di interessi, visto che sono consegnati monetariamente.
5) Dato che buona parte della popolazione non lavora, affermare che si può avere moneta solo in cambio di merce “lavoro” equivale ad affermare che chi non lavora e chi (anche per legge) non può lavorare non ha diritto di vivere oppure deve pesare economicamente sulla vita di altri individui. Questa è la dimostrazione che il disagio sociale e la cosiddetta cattiveria umana non sono innati, ma sono creati dal nulla artificialmente delegando e regalando al sistema bancario la proprietà e la gestione della moneta: non è un caso che il sistema bancario eroghi moneta solo in cambio di un corrispettivo in debito commerciale.
La logica continua a gridare vendetta.
6) E' inutile e tragicomico parlare a perdifiato di diritti umani se poi non si garantisce il reddito monetario di esistenza al vero creatore del valore monetario.
7) Attualmente è già sancito dalla legge se non effettivamente garantito, come nel secondo comma dell'Art. 42 della Costituzione Italiana che parla di acceso alla proprietà privata per tutti.
8) Consente di evitare l'allevamento di bestiame, dato che ognuno è libero di spendere come meglio crede tale reddito di esistenza.
9) Chi afferma che con tale reddito nessuno più lavora è in errore perché 1. ha il pregiudizio totalmente ideologico che l'individuo sia per natura un essere indegno, stupido, incapace e altamente dannoso per se stesso se non viene inquadrato “a dovere” e perché 2. se nessuno più lavorasse intanto non lavorerebbe più per scelta e non per costrizione e inoltre un minimo di attività sarebbe sempre indispensabile per potersi procurare acqua, cibo e riparo in un'ipotetica economia azzerata da un'ipotetica indolenza generale.
In ogni caso sarebbe sempre da valutare se è meglio vivere pieni di preoccupazioni e stracolmi di beni e servizi poco utili e con poco tempo per utilizzarli al meglio (alla faccia di chi afferma che non lavorare fa solo male alla salute) oppure vivere sì in stato primitivo ma senza troppi pensieri.
10) L'individuo crea valore per il solo fatto che vive, poiché OGNI valore, sia delle merci che della moneta, è SOLO valore indotto.
Oltre a creare il valore puramente convenzionale della moneta, egli contribuisce a creare il valore convenzionale delle merci attraverso i propri bisogni/desideri. Quindi deve essere proprietario della moneta che va così a raddoppiare il valore delle merci.
11) Tutti nascono all'interno di una società che deve dare uno strumento per sopravvivere al suo interno anche contro la volontà e il desiderio di piegarsi alla sue regole, in quanto ogni individuo è comproprietario di tutte le risorse naturali.