Per iniziare a capire qualcosa sui
gombloddi, specie se
globbali™, si inizi ad aprire un vocabolario di italiano.
Si vedrà, soltanto come primo aspetto, che la parola «complotto» (e suoi derivati) NON può essere usata per le azioni di un'oligarchia sulla massa.
L'uso della parola «complotto» («
gombloddo», per i più) in senso improprio e falsante è tipico della stampa e della letteratura di regime, uso prontamente replicato acriticamente a pecora proprio dai cosiddetti sedicenti [pseudo]rivoluzionari da pc che si nascondono su internet dietro a nick name e ad avatar da bambini epilettici, che tragicomicamente si autoproclamano contrari al regime e che fanno colare bava non appena leggono materiali come
questo.
Accade qualcosa di simile alla parola «populista», sparata a palla ovunque come le canzonette idiote delle radio nei locali pubblici.
Sul quotidiano La Repubblica c'è pure l'ennesima intervista al multimiliardario speculatore offshore George Soros (ma anche basta!) che pontifica come al solito sulla finanza pubblica italiota e che gioca a tennis con il giornalista pennivendolo repubblichino usando come palla la parola «populista». Sperando che il piddino medio repubblichino abbocchi all'amo per l'ennesima volta e voti Renzi, per così continuare a tenere alti i guadagni speculativi del povero Soros.
Fece bene Grillo (come molto raramente fa) a scrivere quell'articolo nel suo sito commerciale-partitico in cui spiegava la ENORME differenza semantica originale e corretta tra «populista» e «demagogo», perciò sottolineando che la stampa di regime dandogli del «populista» non farebbe che elogiarlo, peccato però che le masse continuino a credere che il significato di «populista» coincida con quello di «demagogo».