millemondi ha scritto:Nonostante la consapevolezza che le conferenze sul sistema monetario non servano ad alcunché, è valsa comunque la pena andare a Montegrotto Terme per sentire e parlare con Bellia, per svariate ragioni.
Come al solito il pubblico era composto prevalentemente da popcorniani, ma del resto questa non è una novità od un caso, ma semplicemente ordinaria prassi.
Non sono d'accordo su questi due punti.
1) Che senso ha questa dicotomia del a) SERVE A QUALCOSA b) NON SERVE A NIENTE, cioè la logica del bianco o del nero?
Nessuno può intuire/prospettare/immaginare cosa possa servire da qui a un futuro ipotetico.
Anche se conosci il punto di approdo (e non è così, perché in realtà non conosciamo quale sarà l'approdo di queste iniziative) non puoi prevedere punto per punto la strada per arrivarci, perché nessuno l'ha mai percorsa. Non puoi sapere in cosa si andrà ad inciampare, cosa devierà la traiettoria iniziale, cosa andrà a impedire i passi iniziali, intermedi e finali.
E via discorrendo.
Un mio amico (fumettista) una volta mi diceva che lui non crede al potenziale del messaggio dei film contro la guerra, tipo
Full metal jacket o contro la violenza o altri temi trattati da artisti. E portava anche altri esempi, secondo lui troppo didascalici etc.
Io non la penso così. Non voglio arrivare a dire che tutto è utile e fa brodo, ma neanche possiamo giudicare oggi cosa andrà a comporre l'innesco del cambiamento che in tanti ci auguriamo avvenga.
In soldoni: non sappiamo quale sarà il sassolino che causerà la frana; pian piano possiamo indebolire la crosta che soffoca il magma sotterraneo che sembra invece in febbrile movimento.
E quindi fra gli strumenti in campo, sono sicuramente di qualche utilità ANCHE le conferenze.
2) Perché svalutare chi si muove e viene a vederti/sentirti e a fare domande? Perché indurlo alla fretta?
Sai cosa penso in realtà? Che giudicando in quel modo (popcorniani) un certo pubblico, in realtà stiamo togliendoci la responsabilità delle nostre azioni.
Vujadin Boskov - grande filosofo serbo - diceva: "Rigore è quando arbitro fischia".
Allora forse è bene pensare che le persone saranno pronte quando sarà il momento giusto, e il primo compito è a mio parere quello di NON forzare mai la mano e prendersi la responsabilità di ciò che si vuole fare.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano